Coronavirus e Albert Einstein


In questo caldo inverno 2019/20 qua e la si sono sentiti in anticipo i canti primaverili di tutte le specie di cince e dei pettirossi sia in pianura che a mezza montagna.

A metà febbraio avevano iniziato a cantare anche le capinere, con i merli, i picchi muratori e alcuni scriccioli ma da metà marzo, almeno dove abito, questi canti hanno iniziato a decrescere e in questi ultimi 3 giorni si sono letteralmente diradati.

Uscendo sul balcone si percepisce da alcune settimane, uno strano silenzio, rotto ogni tanto dall’abbaiare del cane del vicino o dal rumore di un qualche e raro veicolo a motore.

Qua e la, sporadicamente, solo un breve accenno primaverile del canto di una capinera si ode nel bosco di fronte.

Anche gli uccellini hanno percepito che qualcosa non va più, quaggiù.


Questa situazione ci sta dicendo instancabilmente che tutto é connesso in natura.

Che siamo immersi in qualcosa di stupefacente ma di difficile comprensione fino a che resteremo attaccati al superfluo.

A questo consumismo senza senso sostenuto dai più, ma che giova come sempre a pochi e che alla fine mostra un moderno schiavismo che indirettamente ed inconsapevolmente e qui sta il paradosso, lo alimenta.

Senza tralasciare la tristezza per l’allontanamento sempre più, da questo straordinario luogo, la Terra.

Sembra che tutto ciò che ci circonda sia qualcosa di estraneo ed insignificante e che abbiamo il diritto di ignorare.

Ed invece ne siamo una sua infinitesima parte, che piaccia o no, ma non vogliamo prenderne coscienza, perché non appaga il nostro io.

L’avere, il toccare e il mostrare sembra che sia più importante del desiderio della conoscenza.

Stiamo letteralmente gettando via la nostra esistenza per il nulla.

Mai, da quando l’uomo é apparso su questo straordinario corpo celeste, aveva tralasciato tale desiderio.

Non riusciamo più neppure ad essere responsabili, tanto da mettere in pericolo anche la nostra stessa vita.

L’esempio più significativo é di questi giorni, dove i governi, incessantemente e tramite tutti i mezzi di comunicazione, continuano a ripetere su come comportarci di fronte a questa pandemia di Coronavirus, eppure per una parte di noi non viene percepita.
Neppure i bimbi, più attivi, ai miei tempi avevano bisogno di un simile trattamento per capire dove stavano sbagliando.

Probabilmente quelle sculacciate che noi abbiamo subito da piccoli ci ha aiutato ad essere responsabili, oggi.

C'é da rabbrividire ed essere molto preoccupati di fronte a tanta stupidità/arroganza.

E se poi pensi che questi, in un futuro neppure tanto lontano, dovranno prendersi cura di noi, abbiamo di che preoccuparci.


Un certo A. Einstein disse :

“ Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi “


25 marzo 2020 - ©Roby2020